La mattina di martedì 29 Gennaio p.v., come già annunciato, avremo a Taranto, presso la Sala Resta della Camera di Commercio, l’ ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) che, impegnando i suoi vertici e le sue competenze, presenterà il Rapporto sul BES (Benessere equo e sostenibile) 2018.
Nel nostro lavoro di intensa collaborazione in sintonia con l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e con la locale Camera di Commercio, in merito alla promozione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile per il nostro territorio, il BES è stato ed è costante punto di riferimento , è la chiave della scommessa: basterebbe pensare alla presentazione dei precedenti rapporti e all’apprezzato corso di alta formazione circa la governance secondo il paradigma e la metrica del BES: la BES CITY.
Ma perché insistere sul BES, su questo nuovo criterio di misurazione (il misurare decide il fare!) ? Perché, dunque, è ormai necessario andare oltre lo storico PIL (Prodotto Interno Lordo)? Lo aveva intuito, già chiaramente e con grande lucidità, R.F.Kennedy, in un discorso, passato ormai alla storia, tenuto all’Università del Kansas il 18 marzo 1968: “il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né le nostre conoscenze né la nostra compassione…misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta”. Ma saggezza, conoscenza, compassione a parte, auspicando sempre che ce ne siano tante, il PIL è certamente una misura rivelatasi inadeguata a contenere la complessità della vita e le attese vere del ben-essere da parte della gente.
Lo sviluppo non è un fatto a sé, non è solo quantità, non è solo mercato, ma è nel contesto di relazioni, di interdipendenze ed equilibri che vanno gestiti assieme facendoli interagire nell’interazione sinergica di più valori. Ma tutto questo è ormai un movimento culturale mondiale e gli indicatori BES sono entrati nel ciclo della programmazione economico-finanziaria del Paese sin dal 2017 (Documento di Economia e Finanza, DEF, e Rapporto al Parlamento che valuta l’impatto sul BES dei vari provvedimenti). Da qui anche la connessione con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per adeguare il nostro sviluppo agli obiettivi ONU.
E’ una bellissima scommessa che diventa (e di questo anche parleremo con il CNEL che parteciperà all’evento) opportunità e impegno irrinunciabile per la politica locale.
Taranto da più tempo è stata individuata come modello di sviluppo da cantierizzare secondo la metodologia BES ( vedi CIS, Contratto istituzionale di Sviluppo, che ha previsto l’attivazione di un Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto ) e ne attendiamo gli ulteriori conseguenti
provvedimenti (costituzione del Gruppo di lavoro per la sperimentazione dell’applicazione degli indicatori nell’Area di Taranto, Determina n.15 del registro del 15 marzo 2018 della Struttura di Missione ex DPCM 1 giugno 2014 della Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Ma ciò che dovrebbe realmente coinvolgerci è farci ritrovare, è che siamo e vogliamo sempre più esserci, un cammino di nuova intelligenza collettiva, di cui il BES è vision, metodo, strumento attivo di cittadinanza e di rinnovata costituzionalità.
A ben rivederci
Il presidente Domenico Maria Amalfitano
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